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SYM DON BOSCO 2015: intervista a don Fabio Attard

“Dare speranza, fiducia e gioia a tanti giovani che ancora ci aspettano”...


SYM DON BOSCO 2015: intervista a don Fabio Attard

 

A pochi giorni dall’inizio del SYM DON BOSCO 2015, l’incontro mondiale dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano (MGS), don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale giovanile, spiega senso, opportunità e prospettive di quest’importante appuntamento del Bicentenario.

 

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QUALE SARANNO, A GRANDI LINEE, LA STRUTTURA E LE NOVITÀ DELL’INCONTRO?

 

L’incontro del SYM DON BOSCO 2015 sarà un momento dove i giovani del MGS da tutto il mondo potranno rafforzarsi nella loro identità spirituale e carismatica. Le grandi linee delle giornate consisteranno in momenti di preghiera, ascolto, celebrazione e condivisione. In tale ambiente la diversità culturale trova le sue fondamenta spirituali e carismatiche. I giovani incontrano la stessa fonte della loro scelta. Soprattutto si rafforzano in quell’impegno apostolico a favore di tanti giovani che aspettano altri giovani capaci di dare una testimonianza chiara e credibile della loro fede nello stile di Don Bosco. Più che novità dell’incontro ci sarà la forza rinnovatrice della persona di Cristo come la vive Don Bosco, che a 200 anni dalla sua nascita rimane giovane e vivo.

 

QUALI SARANNO I GRANDI MOMENTI?

 

I grandi momenti saranno le sessione mattutine dei primi tre giorni, nei quali si rifletterà su cosa vuol dire oggi “Come Don Bosco”, che sfida ci offre vivere la vita “Con i Giovani” e infine accettare la chiamata di darsi “Per i Giovani”. Il quarto giorno è il giorno della riconciliazione e del perdono, avendo al centro l’esperienza del sacramento della Confessione. Le serate di questi quattro giorni sono segnate da visite ai luoghi salesiani, ai luoghi dei santi sociali di Torino e dalla Sindone. Ogni giornata si chiude con un momento mariano, con la meditazione e la recita del Rosario, insieme a momenti di festa e di musica.

Il 15 agosto è il giorno del pellegrinaggio: tutti al Colle Don Bosco. Ci sarà una camminata da Castelnuovo Don Bosco ai Becchi che ci prepara alla veglia del giorno del 16 agosto – giorno del 200° anno della nascita di Don Bosco.

Sono momenti che nell’insieme vogliono essere un’espressione di preghiera salesiana, di allegria oratoriana e di un rinnovato impegno apostolico nello spirito di Don Bosco.

 

QUALE MESSAGGIO SI VUOLE TRASMETTERE AI GIOVANI ATTRAVERSO QUESTO EVENTO?

 

Il messaggio è semplice: oggi come ieri, Don Bosco continua a essere un esempio di una fede accolta con gioia, vissuta in spirito di famiglia e condivisa con generosità nei cortili della vita. Ritorniamo da questi giorni con la convinzione che è bello essere seguaci di Gesù aiutati da Maria, una bellezza che continuiamo a sentire oggi in Don Bosco.

 

COME SARÀ POSSIBILE SEGUIRE L’EVENTO PER I GIOVANI E I MEMBRI DELLA FAMIGLIA SALESIANA CHE NON POTRANNO ESSERE PRESENTI FISICAMENTE A TORINO?

 

Ecco una domanda che ci siamo posti fin dall’inizio. Abbiamo creato una rete sociale che servirà come base per tutto quello che si vive. Ci sarà live streaming su youtube, uso di facebook, come anche già da adesso il materiale che sarà a disposizione dei partecipanti si trova sul sito www.symdonbosco2015.com

Non solo attenzione a chi non potrà essere presente, ma soprattutto a che, ad evento finito, tutta l’esperienza vissuta possa rimanere disponibile per tutti coloro che vogliono rivisitarla per riproporla nelle rispettive realtà pastorale. In poche parole abbiamo pensato l’evento glocalmente, cioè globalmente e localmente.

 

IN QUALITÀ DI CONSIGLIERE GENERALE PER LA PASTORALE GIOVANILE SALESIANA, CI PUÒ DIRE QUALCHE PAROLA SUL SENSO E L’EREDITÀ DI QUEST’ANNO BICENTENARIO?

 

L’eredità di quest’Anno Bicentenario deve essere una rinnovata spinta nel cuore di ognuno di noi di quel fuoco che abitava il cuore del nostro Padre e Maestro Don Bosco. Il senso che come Congregazione e Famiglia Salesiana abbiamo avuto fin dall’inizio non era di fare fuochi d’artificio. Al contrario eravamo e siamo tutt’ora convinti che quest’anno è un anno di grazia nel quale, prima di tutto, siamo chiamati a rendere gloria a Dio per il dono di Don Bosco e per il carisma salesiano. Secondo, tutti speriamo che quest’anno ci rinnovi nella passione per i giovani perché possiamo dare speranza, fiducia e gioia a tanti giovani che ancora ci aspettano.

 

 

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