Un percorso quaresimale per cambiare il nostro stile di vita, per essere buoni cristiani e onesti cittadini.
“Adesso gli spacco la faccia!”; “Che fastidio…adesso vengo lì e ti faccio capire io come si fa (e ti tiro una sberla)”; “Bastaaa!!! La smettete? (e inizi a buttare a terra le cose che hai tra le mani)”.
La rabbia, la collera, l’ira, anche se possono essere positive (in determinate circostanze) sappiamo che sono assai pericolose e problematiche in altre. Gli attacchi di rabbia possono infatti causare contrasti, conflitti, litigi, risse, aggressioni, lesioni, fino a sfociare addirittura in possibili omicidi (purtroppo).
Il controllo dell’ira, della rabbia è di grande importanza per aiutare a evitare dei comportamenti o delle azioni di cui successivamente ci si può pentire.
La rabbia, di fatto, è la risposta di adattamento del nostro organismo nei confronti di qualcosa che ci dà fastidio. Arrabbiarsi in modo sporadico è naturale nel comportamento umano. L’aspetto negativo è quando diventa un sentimento frequente e predominante, che reprime la gioia della vita e deteriora i rapporti con gli altri.
A te capita mai di arrabbiarti facilmente, di perdere la pazienza per cose banali, di innervosirti per delle situazioni normali?
Ti capita mai di avere il volto arrossato, le vene pulsanti, gli occhi in fuori, i pugni e i denti stretti a causa di una emozione incontrollata?
“Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un'opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. (Ef 4, 26-27.29.31-32)
La rabbia, come abbiamo visto prima, è un'emozione normale (la proviamo tutti), e talvolta può essere giustificata (anche Gesù, al Tempio, quando vede i mercanti che ne hanno fatto una “spelonca di ladri” butta a terra tutti i loro banchetti). Ma quando l’ira diventa la nostra risposta automatica alle situazioni stressanti o frustranti, può essere distruttiva e causare problemi nelle relazioni personali e professionali.
Essere uomini di pace non significa essere deboli o passivi. Significa invece essere forti abbastanza da affrontare le situazioni difficili con calma e rispetto per gli altri. Significa saper ascoltare gli altri e cercare di capire il loro punto di vista, anche se non lo condividiamo.
Essere uomini di pace richiede di essere coraggiosi e di avere il coraggio di affrontare le situazioni difficili senza reagire impulsivamente o violentemente. Richiede di essere capaci di assumere la responsabilità delle nostre azioni e di cercare sempre soluzioni pacifiche ai conflitti.
Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare a vincere l’ira e la rabbia:
Riconoscere l'ira: Il primo passo per gestire l'ira è riconoscerla e accettarla come un'emozione normale. Evitare o negare l'ira può portare ad un accumulo di tensione e potrebbe causare un episodio di rabbia incontrollata.
Respirare profondamente: Quando si sente che sta crescendo l'ira, è utile fare una pausa e concentrarsi sulla respirazione. Inspirare ed espirare lentamente può aiutare a ridurre i livelli di stress e di tensione. (I famosi “respira per 10 secondi”).
Identificare i pensieri negativi: Spesso i pensieri negativi e le credenze distorte possono alimentare l'ira. Imparare a identificarli e sostituirli con pensieri positivi e realistici può aiutare a ridurre la tensione e la rabbia.
Evitare le provocazioni: Evitare le situazioni che scatenano l'ira o le persone che la provocano può essere un modo per prevenirla.
Fare attività fisica: L'attività fisica può essere un modo efficace per ridurre lo stress e la tensione accumulati. Anche una breve camminata o un allenamento leggero può aiutare a dissipare l'ira.
Imparare a comunicare in modo efficace: Imparare a comunicare in modo assertivo e rispettoso può aiutare a gestire meglio le situazioni stressanti e prevenire le reazioni di rabbia.
Ecco alcuni semplici esercizi concreti per cambiare:
Nei pensieri: “Cerco di ascoltare e capire perché quella persona sta agendo così. Anche se il suo atteggiamento mi innervosisce, non mi lascio coinvolgere dalla passione, ma faccio ricorso alla pazienza”.
Nelle parole: “Ti voglio bene”, è forse la frase che deve sostenere ogni nostra relazione. Voler bene e fare gesti di bontà, anche verso chi ci fa arrabbiare
Nelle opere: Quando avverto che sto per arrabbiarmi, cambio luogo e vado a fare una passeggiata. Riprendo poi il discorso quando sono più calmo.
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