Un viaggio di speranza

Ciò che ho Imparato nelle Favelas di São Paulo

Quando sono partito per la mia prima esperienza missionaria nelle favelas di São Paulo, non sapevo bene cosa aspettarmi. Da una parte ero eccitato all'idea di aiutare, di fare qualcosa di grande, ma dall'altra avevo paura. Avevo solo 15 anni e mi sembrava di entrare in un mondo completamente diverso dal mio.

Non avevo mai visto la povertà così da vicino, né immaginato che la vita di tante persone potesse essere così dura. Quando sono arrivato, la sensazione di trovarmi in un posto sconosciuto e lontano dalla mia realtà mi ha colpito profondamente. Le strade strette, le case costruite in modo precario, i volti segnati dalla fatica... tutto mi faceva sentire piccolo, impotente. Volevo fare qualcosa, ma mi sembrava di non avere nemmeno le parole giuste.

Come avrei potuto cambiare qualcosa, anche solo per un attimo?

Eppure, quando giocavo con i bambini e vedevo i loro sorrisi, anche con poco, capivo che non era tanto quello che potevo dare, ma quello che potevo imparare. Mi insegnavano una forza incredibile, una speranza che non si spegne mai, anche quando la vita sembra tutto tranne che facile. I loro sorrisi mi facevano sentire che, forse, ero li per una ragione più grande. Mi sentivo più ricco di quanto avrei mai pensato, perché stavo ricevendo qualcosa di molto più profondo di quello che potevo offrire: un legame, una comprensione, una nuova prospettiva sulla vita.

Quando sono tornato a casa, mi sono sentito cambiato. Avevo vissuto qualcosa che non avrei mai dimenticato, ma allo stesso tempo una parte di me non riusciva a smettere di pensare a quello che avevo visto. Mi chiedevo come potessi tornare alla mia vita di sempre, come se nulla fosse. Ma non potevo. Quell'esperienza mi aveva insegnato che la vera ricchezza non sta nelle cose che possediamo, ma nelle persone che incontriamo, nelle storie che ascoltiamo, nell'aiuto che possiamo offrire, anche se sembra poco. La missione, in fondo, non era solo un'occasione per dare, ma per crescere insieme, per portare speranza e per imparare che, anche nelle situazioni più difficili, la speranza è la forza che ci muove.

Mattia Albino

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