Le matricole dal prossimo anno potranno scegliere di frequentare il seminario del professor Azzan Yadin-Israel, che coprirà il rapporto tra Dio e il Boss da «Greetings From Asbury Park, N.J.» (1973) a «Wrecking Ball» (2012).
A Oslo, alla prima tappa europea del suo tour 2013, l’avevamo visto indossare un orecchino a forma di croce. E lui ci aveva spiegato: «Mi sento come Al Pacino nel Padrino: più cerco di uscirne, più mi spingono dentro. Ho avuto un’educazione cattolica, e dunque cattolico lo sarò sempre, almeno in parte, e si capisce bene dalla mia musica. Ho trascorso otto anni della mia vita in una scuola cattolica, tutte le mattine sono stato indottrinato, e non lo dico solo in senso negativo: per un bambino quello è un mondo molto poetico, e anche molto drammatico, spettacolare».
A forza di raccontarlo, nelle canzoni e nelle interviste, se n’è accorta anche la Rutgers University di New Brunswick, New Jersey, che ha annunciato il primo corso universitario di Teologia springsteeniana. Le matricole dal prossimo anno potranno scegliere di frequentare il seminario del professor Azzan Yadin-Israel, che coprirà il rapporto tra Dio e il Boss da «Greetings From Asbury Park, N.J.» (1973) a «Wrecking Ball» (2012).
«Da un punto di vista teologico - ha detto Yadin-Israel - i motivi dominanti sono la redenzione (la traversata del deserto e l’ingresso nella Terra promessa) e la santità quotidiana. Springsteen porta i simboli religiosi nell’oggi, nel nostro mondo di tutti i giorni. E negli ultimi album, poi, la fede è il tema principale delle canzoni». Yadin-Israel, professore associato di studi ebraici, normalmente si occupa di letteratura rabbinica, ma crede molto anche in Springsteen, che segue fin dalle scuole medie.
Piero Negri
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