Frassati: "verso l'alto" della vita

La sua vita ci incoraggia e ci dona una certezza: la santità non è cosa per pochi eroi, ma una vocazione per tutti

del 03 luglio 2017

 

Oggi c'è bisogno di persone belle e beate. Pier Giorgio è un giovane di Azione Cattolica che si è lasciato affascinare da Cristo...

 

La redazione

 


Bellezza e beatitudine. Il rinnovamento spirituale oggi ha bisogno di persone belle e di persone beate. Questa esigenza si basa sulla consapevolezza che testimoni così sono presenti e che Cristo continua ancora oggi ad affascinare e a chiamare. Pier Giorgio Frassati è un giovane di Azione Cattolica bello e beato che si è lasciato affascinare da Cristo ed ha fatto suo nell’ordinarietà quel rinnovamento spirituale che non passa per teorie o scelte storiche, ma si concretizza in vissuti che profumano di santità.

Pier Giorgio nasce a Torino il 6 aprile 1901 in una famiglia dell’alta borghesia; il padre, Alfredo, è giornalista e proprietario del giornale “La Stampa”. Affascinato dal Vangelo e ispirato da Cristo, desidera con tutto il cuore spendersi per i più bisognosi. Sceglie di studiare ingegneria meccanica con specializzazione in mineraria per poter lavorare al fianco dei minatori della zona (una delle classi sociali più disagiate di quel tempo); vuole tentare di migliorare le loro condizioni di lavoro.

Pier Giorgio vive il suo cammino di fede nell’Azione Cattolica e come membro della San Vincenzo visita frequentemente le famiglie più povere. Crede molto nell’associazionismo per alimentare quella cura della fede e quell’educazione alla carità che sono profondamente necessarie in un momento storico drammatico segnato dalla prima guerra mondiale e dal fascismo. Frequenta la Fuci durante il periodo universitario e si iscrive al terz’ordine domenicano. Vive ogni suo impegno con quello slancio di entusiasmo e di allegria tipici della sua età, e con gli amici fonda un gruppo in cui stare insieme, ridere, divertirsi e pregare costantemente gli uni per gli altri; sarà lui stesso a dire: «Io vorrei che noi giurassimo un patto che non conosce confini terreni né limiti temporali: l’unione nella preghiera».

Qual è il segreto di Pier Giorgio? La sua spiritualità è una proposta “praticabile” per un laico di oggi?

Per descrivere il percorso di fede di Frassati occorre approfondire un ulteriore aspetto della sua vita: l’amore per lo sport, in particolare per la montagna. L’abilità sportiva dello scalatore è paradigma della spiritualità di Pier Giorgio; la sintesi tra vita contemplativa e vita attiva trova un felice slogan nella sua regola Verso l’alto, che indica un continuo esercizio di crescita, di ricerca, di allenamento. L’intreccio tra  preghiera, partecipazione ai sacramenti,  lettura della Parola ed esercizio della carità si misura attorno all’intensità di questa tensione a crescere, a “salire”. La montagna in questo senso è metafora straordinariamente chiara per spiegare la spiritualità laicale, il movimento parte perché è la vetta che ti “chiama”, ma anche il cammino diventa passo dopo passo più gustoso; non mancano certo gli ostacoli e gli scoraggiamenti tra una roccia particolarmente pericolosa e un sentiero che sembra bloccato.

Pier Giorgio Frassati muore molto giovane, a soli 24 anni, per una grave malattia. Il 20 maggio 1990 Papa Giovanni Paolo II lo proclama beato. La sua vita ci incoraggia e ci dona una certezza: la santità non è cosa per pochi eroi, ma una vocazione per tutti. Siamo invitati a vivere anche oggi questo dinamismo verso l’alto. Pier Giorgio ci ispira fiducia perché ci ricorda che se a volte siamo scalatori un po’ affannati comunque è sempre l’Altezza che in ogni epoca storica e in ogni vissuto personale affascina e chiama!

 

di Manuel Mussoni

 


Testo tratto da azionecattolica.it

Immagine tratta da acvicenza.it

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