Quaresima di Speranza 2025. Camminiamo insieme verso la Pasqua con Carlo Acutis.
Carlo Acutis aveva una certezza incrollabile: Dio è sempre pronto a rialzarci, a perdonarci, a ricominciare con noi. La sua fiducia nella Misericordia di Dio era così profonda che viveva il Sacramento della Confessione non come un peso, ma come un dono.
"La mongolfiera, per salire in alto ha bisogno di scaricare pesi, così come l'anima per elevarsi al Cielo, ha bisogno di togliere quei piccoli pesi che sono i peccati veniali. Se per caso c'è un peccato mortale, l'anima ricade a terra e la Confessione è come il fuoco che fa risalire in Cielo la mongolfiera. Bisogna confessarsi spesso perché l'anima è molto complessa."
Sapeva che ogni errore, ogni caduta, poteva essere lavata dalla grazia di Dio. Non si lasciava abbattere dalle sue fragilità, ma le portava davanti a Lui, senza paura, con la semplicità di un bambino.
Andava a confessarsi ogni settimana. Non perché fosse ossessionato dalla perfezione, ma perché voleva mantenere il suo cuore limpido. Sapeva che senza questa purificazione, l’anima si riempie di polvere, e si fa fatica a vedere Dio.
Non era uno che giudicava gli altri, anzi. Aveva un cuore aperto e accogliente. Guardava con amore chi era lontano dalla fede, chi viveva nel peccato, chi aveva perso la strada. Pregava per loro, offriva sacrifici, faceva piccoli gesti di carità. Per lui, la Misericordia non era solo qualcosa da ricevere, ma anche da donare.
Gesù, nel Vangelo, ci mostra un Dio che non si stanca di perdonare. La Quaresima è il tempo del ritorno, il tempo per riscoprire questa misericordia infinita. Carlo lo aveva capito bene. Non sprecava tempo a giustificare le proprie debolezze: andava direttamente da Dio, con fiducia.
Oggi il suo esempio è un invito a riscoprire la bellezza della Confessione, a lasciarsi amare da Dio così come siamo. Perché il segreto della santità non è non cadere mai, ma sapere sempre a chi rivolgersi per rialzarsi.
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