L'esortazione ai fedeli ed a “tutti gli uomini e le donne di buona volontà” affinché preghino “per la sicurezza e la liberazione di padre Tom”...
del 18 gennaio 2017
L’esortazione ai fedeli ed a “tutti gli uomini e le donne di buona volontà” affinché preghino “per la sicurezza e la liberazione di padre Tom”...
Da dieci mesi è nelle mani dell'Isis. Per il suo rilascio si intensificano le azioni diplomatiche. E di preghiera. Il sacerdote salesiano indiano don Thomas Uzhunnalil era nella casa delle Missionarie della Carità (meglio note come le suore di Madre Teresa) ad Aden, nello Yemen, quando il 4 marzo 2016 un commando di terroristi legati all'Isis fecereo irruzione uccidendo 16 persone, tra cui 4 religiose. Lui fu sequestrato. Per don Uzhunnalil si sono mobilitati immediatamente in tanti: in particolare un ruolo di primo piano in tutta la vicenda l’hanno avuto e l’hanno ancora il ministro degli Esteri indiano, Sushma Swaraj, il vicario apostolico dell’Arabia Meridionale, monsignor Paul Hinder, e i Salesiani dell’Ispettoria di Bangalore – responsabile della missione in Yemen – in particolare l’Ispettore, don Mathew Thonikuzhiyil, e il segretario, don Mathew Valarkote.
Ora la Conferenza episcopale indiana ha indetto una giornata di preghiera per la sua liberazione programmata per il 21 o il 22 gennaio, a seconda delle attività delle singole diocesi del Paese. «La Conferenza episcopale indiana è in costante contatto con il Ministero degli Esteri di New Delhi», informa il presidente dei vescovi, il cardinale Baselios CleemisCleemis, ricordando che gli sforzi per la liberazione del sacerdote si sono intensificati dopo che, nel mese di dicembre, è stato diffuso un video in cui il salesiano sembra essere ancora vivo.
«L’intera Chiesa cattolica ed in modo particolare quella dell’India è molto preoccupata per padre Tom – ribadisce il porporato – Ancora una volta, lanciamo un appello alle autorità nazionale affinché facciano tutto il possibile per ottenere il rilascio di questo sacerdote cattolico, generoso ed altruista». Di qui, l’esortazione ai fedeli ed a “tutti gli uomini e le donne di buona volontà” affinché preghino “per la sicurezza e la liberazione di padre Tom”, ma anche “per la conversione del cuore di chi che lo tiene prigioniero, così che Dio gli conceda la grazia di comprendere l’ingiustizia dei suoi atti”.
Infine, per le Giornata di preghiera, il cardinale Cleemis auspica che “tutti i luoghi culto e nelle case del Paese” siano piene di fedeli in orazione “per l’amato padre Tom”.
Alberto Chiara
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