Ti va di cambiare? Da goloso a temperante

Un percorso quaresimale per cambiare il nostro stile di vita, per essere buoni cristiani e onesti cittadini.

Golosi

“Che buono questo dolce… adesso me ne mangio finché non sto male!”
“Ho voglia di bere e fumare … ma non so perché”

Il peccato di gola è legato ad un impulso irrefrenabile, a un’incapacità di moderarsi nell’assunzione di cibo o, più in generale, nell’oralità (alcol, il fumo, etc.). La radice di questo peccato è un desiderio d’appagamento immediato del corpo per mezzo di qualche cosa di materiale che provoca compiacimento. Il rapporto col cibo è un problema serio che investe molti aspetti legati all’esistenza: il cibo è la prima condizione di esistenza e spetta al cibo e alla gola mettere in scena un tema che non è alimentare, ma profondamente esistenziale, perché va alla radice dell’accettazione o del rifiuto di sé. Al di là dei disturbi dell’alimentazione, che necessitano di adeguati trattamenti psicologici, si assiste spesso ad episodi apparentemente “normali”, dietro ai quali si può intravedere un rapporto col cibo non completamente sereno.

Ti va di cambiare?

A te capita mai di desiderare ardentemente una cosa, appropriartene fino ad esserne sazio e infine non aver ottenuto il la pienezza che cercavi? Ti capita mai di cedere alle tentazioni della gola? Ti va di cambiare?

Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 

L’incontro di Gesù con la donna samaritana ci parla di un’acqua che non disseta mai - Gesù fa notare alla donna che sempre dovrà tornare a bere a quel pozzo. In questo testo si tocca anche il tema dell’amore - la samaritana ha già avuto cinque mariti e nemmeno il sesto la soddisfa pienamente: perché l’amore non basta mai? 
Gesù rivela alla donna che la sua sete di «un’acqua viva, di una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (cfr. Gv 4) è in realtà ricerca dell’Atteso, del Messia, e che ora Egli è qui. D’altronde Lui stesso non è andato in cerca in città, come i suoi discepoli, di un pane da mangiare perché «il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera» (Gv 4,34).

Il brano della samaritana interroga la nostra gola. Di cosa abbiamo realmente fame? Perché il nostro animo non è mai sazio? Perché il nostro cuore non è mai pienamente dissetato? Di cosa abbiamo sete veramente? Con la gola il nostro corpo avverte di non bastare a se stesso, sente un bisogno di prendere la realtà e di assumerla, di assaggiarla, di toccarla, di gustarla. Ma quando questa fame e questa sete diverranno gioia? Dobbiamo imparare che la nostra fame è il vestito di un esigenza più grande: noi siamo fatti per l’Infinito.

In fondo il problema del peccato di gola è che ci si accontenta di risposte che non sono risposte alla nostra vera domanda: “cosa sazierà la mia vita?”. La gola risponde “questo per un po’ ti può riempire!”. Ogni peccato di gola è una risposta sbagliata che ci nasconde un vero bisogno. Ogni vizio è una passione scomposta che crea in noi un’incapacità di leggere ciò che veramente ci abita nel cuore. La gola può essere vista come un rifugio nell’edonismo: cerchiamo piaceri per alienarci da una situazione che non riusciamo a dominare, in cui ci sentiamo morire. Un peccato di gola è un atto attraverso cui si svela un modo di vedere la vita: la vita è prendere, offrire a se stessi, accumulare per sé senza alcuna condivisione, è divorare  consumare la propria e altrui vita. Anche alcune forme di religiosità scomposta possono essere un modo di saziarsi, di sentirsi “pieni”. Condannati all’egoismo, i golosi non conoscono e difficilmente capiscono cosa è il vero piacere: darsi, perdersi per gli altri, diventare pane che un altro può mangiare, fare di noi stessi pane eucaristico. 
La cura per i peccati di gola  va cercata non solo nella morigerazione o in una continua mortificazione dei sensi, ma nel fare una vita ricca e gratificante, nel farsi cercatori di quel gusto che è il sapore dell’amore di Dio nella nostra vita.

Esercizi pratici per cambiare:

Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare a vincere la gola:

Sii consapevole: di ciò che fai e delle tue azioni. Osserva attentamente i tuoi pensieri, emozioni e comportamenti, e cerca di evitare di agire in modo impulsivo o senza pensare.

Impara a dire di no: alle tentazioni e alle richieste che potrebbero interferire con i tuoi obiettivi. Impara a rifiutare le offerte che ti spingono verso comportamenti eccessivi o poco salutari.

Fissa degli obiettivi: che siano realistici e raggiungibili. Lavora per raggiungere questi obiettivi gradualmente, senza cercare di fare troppo in fretta.

Crea delle regole per te stesso: che ti aiutino a mantenere la disciplina e l'autocontrollo. Ad esempio, potresti decidere di limitare il consumo di cibi spazzatura o di alcolici, o di dedicare un certo periodo di tempo ogni giorno all'esercizio fisico.

Cerca il supporto degli amici e della famiglia: in modo da avere qualcuno che ti aiuti a rimanere motivato e a resistere alle tentazioni.

Sii gentile con te stesso: non cadere nel circolo del senso di colpa se non riesci a mantenere il tuo autocontrollo. Accetta che gli errori fanno parte del processo di apprendimento e cerca di trovare soluzioni alternative per superare le difficoltà.

Ecco invece alcuni esercizi concreti per cambiare:

Nei pensieri: “Chi ha sete venga a me e beva”. Solo Gesù, con il suo amore, sazia i desideri della nostra vita. 

Nelle parole: “Prendi tu”. Questa frase ti aiuti a privarti di quello che stai per mangiare e bere, donandolo a chi ti sta vicino. 

Nelle opere: Quando senti la tentazione della gola, di qualsiasi cosa, inizia a fare una attività per gli altri, che distolga la tua attenzione dal desiderio di riempirti.

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